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Futuro e Libertà intende, con questa iniziativa, sensibilizzare l'opinione pubblica sulle procedure e le modalità, spesso vessatorie, operate nella riscossione da Equitalia.Le imprese e i contribuenti sono oppressi dal fisco? Non lo diciamo noi ma lo afferma il superministro all'Economia Giulio Tremonti, che ricopre quel dicastero da ormai tre anni, avendo peraltro svolto tale ruolo per sei anni e mezzo nell'ultimo decennio.
A nostro giudizio, il contrasto dell'evasione è un obiettivo imprescindibile, ma non può condurre a misure vessatorie per milioni di contribuenti onesti.
Dati della Presidenza del Consiglio certificano che oltre il 50% dei ricorsi contro Equitalia sono vinti dal cittadino e quindi l'operazione di cassa voluta da Tremonti non ha funzionato.
Negli ultimi due anni la pressione fiscale è aumentata dal 42,1 al 43,6 e con l'addizionale IRPEF del federalismo municipale pari al 0,4% sfondiamo oramai il tetto del 44%.
Il Governo Berlusconi si era impegnato a ridurre la pressione fiscale e non ad aumentarla ed è anche questo uno dei motivi per cui Futuro e Libertà per l'Italia è passata all'opposizione.
Si propone infatti di consentire l'accesso alla contabilità semplificata (oggi permessa alle imprese con ricavi fino a 500mila euro) a tutte le imprese con ricavi non superiori al milione di euro. In questo modo, più del 90% delle imprese italiane vedrebbe sensibilmente semplificati i propri adempimenti.
Vanno poi abolite le recenti norme che hanno introdotto l'inaccettabile principio del "solve et repete" (prima paghi e poi contesti). L'immediata esecutività, dopo 60 giorni dalla ricezione, degli avvisi di accertamento relativi a debiti non definitivi di natura previdenziale (già operative dal 1 gennaio 2011) o derivanti da imposte su redditi e consumi (in vigore dal 1 luglio 2011) elimina il passaggio dell'iscrizione a ruolo che consente di contestare l'accertamento addotto dall'amministrazione, riducendo così le garanzie per il contribuente.
Se si considerano le percentuali di soccombenza delle amministrazioni pubbliche innanzi ai giudici tributari - superiori al 50 per cento, secondo i dati della Presidenza del Consiglio di giustizia tributaria relativi al periodo 2005-2007 - si comprende quanto le misure in oggetto finiscano per colpire un'enorme platea di contribuenti innocenti. Dopo quanto tempo costoro si vedranno restituiti dall'erario le somme ingiustamente versate? Perché lo Stato deve "far cassa" ai danni dei cittadini onesti?
Si propone poi di estendere la previsione contenuta nel Dpr 602/73 - che impone all'agente della riscossione, prima di intraprendere un'azione esecutiva, di notificare un ulteriore atto recante l'intimazione al pagamento entro 5 giorni - anche ai provvedimenti cautelari (fermo amministrativo, ipoteca, pegno). Troppe volte Equitalia pone in essere tali misure cautelari senza alcun preavviso: i contribuenti subiscono spesso, senza preavviso, il fermo del proprio veicolo o l'iscrizione di un ipoteca su un immobile, in ragione di una cartella notificata anni prima.
Infine, Futuro e Libertà propone una riforma profonda degli studi di settore, con un riordino complessivo della materia sulla base dei seguenti principi: qualificazione degli studi di settore come elementi di selezione per le verifiche fiscali e non come presupposto di accertamento automatico; previsione che, ai fini dell'accertamento, l'ufficio accertatore abbia l'onere di motivare e fornire elementi di prova per avvalorare l'attribuzione al contribuente dei maggiori ricavi o compensi derivanti dall'applicazione degli studi di settore; sostituzione di tutta la normativa in materia con un testo unico.
Certi del vostro sostegno in questa battaglia a favore dei cittadini, vi porgo un caro saluto,
Carlo Andrea Cardona
Portavoce Futuro e Libertà Verona
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