mercoledì 23 marzo 2011

Unità d'Italia, la maggioranza va sotto

Centrodestra battuto anche su una nuova legge di contabilità pubblica e parità sui siti nucleari

Maggioranza in affanno e divisa al Senato sulla festa per i 150 anni dell'Unità d'Italia, mentre in Aula è andata sotto in una votazione sulla nuova legge di contabilità, già approvata dalla Camera. È stato un martedì nero a Palazzo Madama per il centrodestra, dove in Commissione Affari Costituzionali è stato votato a larghissima maggioranza il decreto che istituisce la Festa del 17 marzo 2011. La Lega non ha partecipato al voto, assicurando però che domani voterà il decreto, ma su questo l'opposizione parla di «ennesimo sfregio agli italiani».
Prima del voto della Commissione, con la defezione della Lega, la maggioranza era andata sotto su un emendamento dell'Idv che stabilisce la data del 17 marzo come «Giornata nazionale dell'indipendenza della nazione e della indivisibilità della Repubblica», da celebrare senza alcun effetto civile, quindi non senza festa in uffici e scuole. La modifica è passata con 9 voti a favore di Pd e Idv e 8 voti contrari di Pdl, Lega e Coesione nazionale.


La modifica sulla «indivisibilità della Repubblica» da celebrare nelle scuole e negli enti locali ha indispettito soprattutto il Carroccio che con il senatore Lorenzo Bodega ha parlato di «emendamento ignobile». Nella polemica è intervenuto anche il presidente della commissione Affari costituzionali, Carlo Vizzini, che ha definito la modifica «pretestuosa e platonica». Sempre nella commissione Affari costituzionali la maggioranza non è riuscita a dare un parere alla commissione Industria sul decreto legislativo che stabilisce dove collocare le centrali nucleari su cui, peraltro, c'è stata la richiesta di moratoria del governo. Si è avuto un voto di parità: 9 a 9 e non è stato possibile dare alcun parere.
Infine governo e maggioranza sono stati battuti in Aula sulla nuova legge di contabilità, che era già stata approvata dalla Camera e che ora ritorna a Montecitorio. È stato approvato un emendamento dell'Udc e la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro ha parlato di «divisioni della maggioranza», con Coesione nazionale che ha votato con l'opposizione. Particolare questo che è stato smentito dal capogruppo di Cn Pasquale Viespoli. Tra i molti senatori assenti della maggioranza anche Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo vicario del Pdl che in una nota hanno parlato di un Pd che esulta per una «vittoria di Pirro» definendo l'emendamento dell'Udc «marxianamente sovrastrutturale» per prendere in giro la capogruppo dei democratici.(
www.larena.it)

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