giovedì 21 aprile 2011

Sanguinetto, la Knorr valuta il taglio di 45 posti su 213

Sono a rischio 45 posti nello stabilimento Unilever di Sanguinetto, sito produttivo dei marchi Knorr e Santa Rosa, che conta al momento 213 dipendenti. La multinazionale anglo-olandese ha confermato, lunedì, la decisione di aprire la procedura di mobilità, giustificando la decisione con due motivi: «A marzo si sarebbe registrato un crollo negli ordini del dado in gel», dichiara Salvatore Meli del Flai Cgil, «un prodotto innovativo inserito un anno fa da Knorr nel ciclo di produzione dello stabilimento, con un investimento di 11 milioni di euro. Si tratta di un prodotto invernale, necessariamente in estate la produzione si abbassa».
Inoltre, sarebbe emerso un altro problema dello stabilimento di Sanguinetto: «I costi di produzione qui sarebbero superiori rispetto a quelli degli altri siti produttivi della multinazionale», afferma Meli, «anche se l'azienda non ci ha fornito alcuna cifra a riguardo. Solo ci hanno detto che non sono in grado di mantenere 213 dipendenti nel periodo di bassa produzione».

Il piano presentato ufficialmente da Unilever prevede quindi un taglio di 45 dipendenti, «ma poi come negli anni scorsi ne verrebbero assunti una settantina ad agosto, come interinali», puntualizza Paolo Veghini del Fai Cisl, «per il periodo di maggiore produzione. Insomma, i licenziati si ritroverebbero a essere riassorbiti fra qualche mese, con un contratto ben peggiore». I sindacati hanno fatto allora la loro contro-proposta all'azienda: «Abbiamo chiesto di prendere tempo», racconta Veghini «utilizzando tutti gli strumenti che legge e contratto mettono a disposizione come ferie e permessi, e anche la cassa integrazione. Vorremmo tenere monitorata la situazione almeno due anni e solo a quel punto decidere se sono indispensabili dei tagli. Ma dall'azienda abbiamo ricevuto solo risposte negative. Temiamo», ipotizza Veghini «che il numero di esuberi proposto da un giorno all'altro significhi l'inizio del declino per lo stabilimento di Sanguinetto».
La procedura dei licenziamenti non è ancora iniziata, «l'azienda ha tenuto aperto il tavolo delle trattative», precisa Andrea Meneghelli, Uila Uil, «il prossimo incontro è martedì 27. Speriamo in un'apertura». Nulla trapela dagli uffici della Unilever: «Come da prassi», fanno sapere, «ci sarà un tavolo di trattative con i sindacati, ma fino ad allora preferiamo non dire nulla. Per questione di correttezza poi avviseremo prima i dipendenti delle nostre decisioni
».«Voglio essere informato su come procedono le trattative» ha dichiarato il presidente della Provincia Giovanni Miozzi, che ha incontrato i rappresentanti sindacali «la Bassa Veronese è in grande difficoltà. dal settore del tabacco e quello del mobile. Non deve chiudere questo stabilimento, punto di riferimento dell'alimentare e di molti lavoratori».(www.larena.it)
Lo stabilimento Knorr rappresenta l'unico insediamento produttivo di un certo spessore per Sanguinetto paese che con la crisi del mobile d'arte ha dovuto di molto ridimensionare le proprie capacità di assorbimento della forza lavoro; una forza lavoro che negli ultimi anni ha dovuto emigrare nei comuni limitrofi dove politiche di sviluppo negli anni precedenti hanno creato insediamenti produttivi anche di notevole spessore. E' inimmaginabile che l'amministrazione comunale non tenti anche lei assieme a Provincia e Regione ad una mediazione con l'azienda al fine di salvaguardare posti di lavoro e redditi gia messi a dura prova da una crisi economica che in Italia stenta ad allentarsi soprattutto per infelici scelte politiche e di governo come anche oggi ha "candidamente" esposto il ministro dell'economia Tremonti. Per cui rimaniamo in attesa di sviluppi vigili ed attenti con le antenne innalzate....
Piermario Tasso

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