giovedì 21 aprile 2011

Brescia: due Leghisti arrestati per tangenti

Due amministratori comunali della Lega Nord di altrettanti Comuni del bresciano sono stati arrestati per corruzione all'alba di ieri dai carabinieri insieme con un geometra e un imprenditore, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal Pm Silvia Bonardi di Brescia sulla costruzione di un centro commerciale su un terreno sottoposto a vincolo paesaggistico nel territorio di Castel Mella.
Gli arrestati sono il 48enne assessore ai Lavori pubblici Mauro Galeazzi e il capoufficio tecnico del Comune di Castel Mella, Marco Rigosa di 45 anni (che ricopre anche l'incarico di assessore nel comune di Rodengo Saiano), il 68enne costruttore di Lumezzane Antonio Tassone e il 36enne geometra di Rodengo Saiano, Andrea Piva. I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi dal Gip Cesare Bonamartini. Un impiegato dell'ufficio urbanistica del Comune di Castel Mella risulta invece indagato a piede libero.

Secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe pattuito il pagamento di una tangente di complessivi 22mila euro per assicurarsi un rapido iter in sede di approvazione del piano urbanistico per la realizzazione del centro commerciale, che per altro aveva già opzionato attraverso la stesura di un contratto preliminare. L'assessore Galeazzi è indagato anche per peculato per aver utilizzato un telefono cellulare intestato alla Provincia di Brescia per fini personali.
I due amministratori del Carroccio sono stati sospesi dalla Lega. Lo ha reso noto il segretario provinciale leghista di Brescia, Stefano Borghesi, che ha affermato: «Abbiamo piena fiducia nella magistratura e ci auguriamo che la vicenda possa essere chiarita nel più breve tempo possibile». Netto il commento del segretario regionale lombardo Davide Boni. «Nella Lega reati di questo genere non sono ipotizzabili. Cose del genere non sono mai successe», ha detto Boni a margine della presentazione del candidato leghista alle elezioni comunali milanesi Massimiliano Bastoni. Una presa di distanze immediata, in attesa del giudizio del «capo» Umberto Bossi che si preannuncia altrettanto netto, per una condotta che, se confermata dai giudici, la Lega ha sempre rivendicato come totalmente estranea dal suo spirito.(www.larena.it)

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