Con una frattura evidente tra il Pdl, che ha deciso dopo una fase di balbettamento di sposare apertis verbis l’intervento militare (sostenuto da Pd e Fli). Facendosi anche trasportare però un po’ la mano, con l’evidente imbarazzo del premier Berlusconi. E la Lega, contraria all’accelerazione del conflitto e in linea con la posizione della Germania, che non ha per nulla digerito l’opzione di procedere oltre la messa a disposizione delle basi militari da parte dell’Italia.
Davanti a questo il Consiglio dei ministri (con la Lega schierata contro La Russa e Frattini) si preannuncia una seduta molto tesa, nella quale i ministri del Carroccio chiederanno formalmente al governo le condizioni «imprescindibili» su profughi e condivisione europea dei rischi legati al terrorismo per sostenere il conflitto. Come se non bastasse anche i Responsabili (iperattivi in questi giorni causa mancato rimpasto) si allineano con le posizioni della Lega, chiedendo a loro volta garanzie da parte del governo su sbarchi e più collegialità nelle decisioni. Per cercare di fare fronte a questa emorragia il Pdl è intenzionato allora a portare in Parlamento una mozione per chiedere all’Unione europea e all’Onu un impegno concreto di sostegno all’Italia di fronte a una possibile emergenza umanitaria.
Di fatto, proprio su un tema dirimente come la politica estera dinanzi a una crisi internazionale, la coalizione di governo si è trovata drammaticamente lacerata al proprio interno. E solo il contributo delle opposizioni ha permesso all’Italia la possibilità di allinearsi con credibilità alla risoluzione dell’Onu sulla no-fly zone. Questo è il tema politico che il terzo polo ha rilanciato come determinante in queste ore: da Bocchino («Berlusconi ha perso la maggioranza») a Casini («il governo non può sopravvivere alla dissociazione della Lega») infatti è arrivata la richiesta di chiarimento ufficiale sulla linea della Lega. Perché è evidente che su un tema come questo non si gioca solo la tenuta di una maggioranza. Ma la credibilità e il destino nello scacchiere internazionale di un intero paese. (www.ilfuturista.it)
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