sabato 26 marzo 2011

Commercio; in calo le vendite Pesa alimentare

A gennaio -1,2% rispetto allo stesso mese del 2010

ROMA - Le vendite al dettaglio a gennaio sono calate dell'1,2% (dato grezzo) rispetto allo stesso mese del 2010 e dello 0,3% rispetto a dicembre. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che su base mensile pesa sopratutto la performance del comparto alimentare (-0,5%). Una riduzione tendenziale così forte non si registrava da maggio 2010. Sulla stessa linea il calo congiunturale, si tratta del più marcato da aprile 2010.
Se le vendite di prodotti alimentari scendono dello 0,5% rispetto a dicembre 2010, quelle di prodotti non alimentari dello 0,2%. Invece, su base annua il calo è lo stesso per entrambi i settori (-1,2%). Guardando alla tipologia dei punti vendita, la diminuzione a confronto con 12 mesi prima deriva da cali dello 0,9% per la grande distribuzione e dell'1,4% per le imprese operanti su piccole superfici. Più in particolare nella Gdo, tra gli esercizi a prevalenza alimentare, sono rilevanti le riduzioni delle vendite nei supermercati (-1,4%) e sopratutto negli ipermercati (-2,7%), mentre meno forte è la discesa nei discount alimentari (-0,6%). Quanto alle vendite del non-food, a gennaio i cali più forti riguardano i Supporti magnetici, strumenti musicali (-2,4%), i Generi casalinghi durevoli e non durevoli (-2,3%), gli Elettrodomestici, radio, tv e registratori e i Giochi, giocattoli, sport e campeggio (entrambi i gruppi -2,0%).

CROLLO VENDITE IPERMERCATI  - Il calo delle vendite al dettaglio a gennaio risente sopratutto della negativa performance dei piccoli negozi (-1,4% su base annua), ma anche la grande distribuzione registra una riduzione (-0,9%). E' quanto emerge dai dati dell'Istat, che, guardando alla Gdo e in particolare agli esercizi a prevalenza alimentare, registra un crollo delle vendite negli ipermercati rispetto a gennaio del 2010 (-2,7%).
CODACONS, PER ITALIANI ANCHE DISCOUNT TROPPO CARI  - La discesa delle vendite al dettaglio a gennaio per il Codacons contiene un dato "ormai drammatico, quello del crollo del comparto alimentare". Insomma, per l'associazione "gli italiani sono ormai talmente poveri e fanno talmente fatica ad arrivare a fine mese che non basta più abbandonare il piccolo negozio sottocasa o i brand leader della produzione alimentare italiana, passando a prodotti meno noti e più economici". Visto che il calo riguarda anche i discount alimentari, per l'organizzazione è evidente che le famiglie "mangiano sempre meno perché hanno finito i soldi". Ma, secondo il Codacons, "il Governo, invece di aiutare le famiglie italiane a conservare la loro capacità di spesa, facendo una politica dei redditi e restituendo quello che ha incassato in più in questi anni grazie all'aumento della pressione fiscale, non ha saputo fare altro che smantellare la social card e aumentare le accise sulla benzina"(www.ansa.it)

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